Pipero
e’ stato un anno incredibile (per me le stagioni professionali e della vita si chiudono il giorno in cui si parte per le vacanze estive).
non e’ mia abitudine lamentarmi, anzi, sono un inguaribile ottimista abituato a trasformare vincoli e situazioni difficili in opportunita’, ma il caldo torrido che quest’anno e’ iniziato troppo presto e un trasloco mi hanno provato oltremisura. (il lavoro non mi pesa, sono uno stakanovista convinto, la pressione e il duro lavoro per me sono linfa vitale). stavolta, invece, e’ stato tutto diverso, ho perso di vista equilibrio ed energie.
cio’ detto avevo fissato un appuntamento da cui ripartire.
lo avevo fatto per due motivi: riunire per la prima volta me e mia moglie con una coppia di amici di Roma che amo profondamente. Edoardo e Francesca sono stati una scoperta che dimostra quanto sbagliato sia smettere di credere e investire nelle relazioni e nei rapporti, perche’ volersi bene e’ un esercizio sempre piu’ raro per mettere a nudo i propri sentimenti. il secondo obiettivo era celebrare questa grande amicizia in un posto speciale: Pipero.
Alessandro Pipero rappresenta uno stile finalmente diverso per fare sul serio senza farsi condizionare dalle regole di ingaggio del nostro mestiere.
Pipero e’ lo spartiacque che tiene per mano la vecchia scuola e un approccio libero e moderno al nuovo concetto di Ristorazione italiana.
Alessandro si e’ preso continuanente dei rischi, ha puntato tutto sull’esperienza e sulla passione, e sul senso di appartenenza di un gruppo costruito per celebrare il successo del suo Ristorante. l’indice di gradimento per questa compagine romana difatti e’ schizzato alle stelle.
a me interessa una visione allargata dell’insieme, che supera una critica tradizionale se giudica secondo principi accademici nel migliore dei casi, e talvolta si limita a osservare e valutare senza mai andare in profondita’.
Pipero e’ un luogo unico in cui tutto gira alla perfezione, si respira buona energia e l’unico obiettivo e’ servire tutti al meglio con cortesia, rispetto e leggerezza.
in questo Ristorante italiano non ha senso discernere di Sala e Cucina, perche’ Pipero li ha messi insieme come nessuno ha mai fatto prima. difatti, se scelgo un locale per godere di un servizio impeccabile e leggero, e mangiare una Cucina per godere (di nuovo) dall’inizio alla fine io non ho dubbi.
dal primo giorno in cui ho conosciuto Alessandro era evidente che tra i tanti colleghi di Sala e Patron lui fosse il migliore: il tempo gli ha dato ragione ed oggi piu’ che mai Pipero e’ un esempio e un modello da imitare.
resta il ricordo di una cena divertente dai contenuti forti, di un bicchiere di vino di troppo grazie ad un clima sereno in un luogo dedicato a chi cerca conforto per la testa, la pancia e il cuore.
Pipero
Corso Vittorio Emanuele II, 250,
00186 Roma
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