OnlyTheBrave!
da scrivere a caratteri cubitali su tutti i muri.
"Ho detto basta con il vero Calcio perché non mi ci riconoscevo più. Oggi i giovani pensano ad altro. Io quando ero ragazzo pensavo solo ad allenarmi per riuscire a diventare qualcuno nello sport che avevo sempre amato. A Formello ed in Nazionale dopo ogni allenamento mi immergevo in una vasca piena di ghiaccio per evitare infortuni. I giovani della squadra invece si rifiutavano sistematicamente. Quando ti vedevano che andavi a raccogliere la sacca con i palloni, ti dicevano: "Ma chi te lo fa fare?! Io sono stanco morto!!!" In quel momento pensavo: "Hai 20 anni e non riesci ad aiutare un magazziniere di 60?". Si preoccupavano se le scarpe erano abbinate con i calzettoni. Io vedevo queste cose, e decidevo di continuare da solo. Ecco perché ho detto basta. Il calcio dove sono cresciuto io, non c'è più. Oggi ci sono altre cose. Oggi pensano prima di tutto alle macchine veloci, a quanto gli dà lo sponsor, e alle scarpe con il proprio nome sopra. Dopo tutte queste cose, viene la partita. È più importante l'immagine. Ecco perché ho detto basta, perché per me l'unica cosa che contava era il calcio nella sua forma più pura." (Miroslav Klose)
trova cio’ che ami davvero!
fare e rifare, provare e riprovare.
l’ossessione per le cose e la maniacalita’, sono la via per cercare nuove strade e spostare sempre un po’ piu’ in la’ i limiti.
alcuni potranno guardarvi con sospetto e con il ghigno sulle labbra, ma basta continuare un percorso personale da condividere con le persone che avrete scelto.
trova cio’ che ami e lascia che ti uccida...
il giro giusto!
hamilton ieri a vettel: “aspetto il giro giusto per toglierti il sorriso dalla faccia!"
morale: ben fatto e’ meglio di ben detto!
GucciGucciGood!
da Modena a Firenze, fino al Sud America, in cucina e in sala.
da Firenze all'infinito.
buona energia masticabile, che parte dalla Cucina e viene filtrata e raccontata dalla Sala col sorriso, passione e grandi capacita'.
oggi in Italia e' possibile, sempre piu' frequentemente, toccare con mano una Cucina che sta caratterizzando, con un linguaggio globale, la cultura italiana, che e' ben piu' importante di un piatto fatto bene e servito con giudizio.
se prendi un treno e vai a firenze oggi puoi visitare un grande museo, e cenare o pranzare in piazza della Signoria per toccare con mano il risultato frutto di anni spesi a costruire un pensiero al servizio della nuova cucina italiana in un contesto informale e nuovo, visto dal peru', dal brasile, dal giappone e da qualsiasi luogo in cui calarsi per andare in profondita' e riportare a casa idee da cucirsi addosso per "vestire" gli altri.
se gli sgombri sono un punto fermo del passato e del presente, e' chiaro che chi ha cultura e ama questo paese e si fa contaminare ad ogni viaggio, quando torna a casa puo' sconvolgere un certo passato e preparare il futuro: piatto straordinario!
se il risotto diventa un riso, che coniuga in maniera formidabile tecnica, materia prima e concetto, allora mare monti assumono connotati nuovi e sorprendenti: sapore, digeribilita' e masticazione!
la tostada di mais con la palamita e' semplicemente da sballo.
c'e' molto di piu' oltre una cucina buona, anzi buonissima e golosa da primato come quella di Gucci Osteria, perche' oggi dobbiamo riconoscere che finalmente si cucina per soddisfare menti attente, anime sensibili e pance sempre insaziabili.
in Italia non si e' mai mangiato bene come adesso. confermo!
serve fame di conoscenza e cose buone, sano stakanovismo, passione e buona energia: e' questa la ricetta migliore per questo Paese.
evviva!
fatevi un regalo, andate a Firenze.
CamerieriSiDiventa!
tutto ruota attorno a gesti ben precisi, da ripetere due volte al giorno con la pazienza e la meticolosita’ di un samurai.
mi tolgo l’orologio e lo lascio sempre nello stesso e identico punto;
vado in bagno, accendo prima la luce principale e poi quella sullo specchio;
mi lavo i denti con pazienza e attenzione, e mi rinfresco il volto con acqua tiepida;
torno nella “mia stanza” e mi siedo;
lucido le scarpe, l’accessorio di culto per ogni Cameriere che si rispetti;
poi, scelgo l’abito, lo indosso rispettando sempre le solite regole, movimenti lenti e sempre uguali;
il pantalone, poi la camicia, la cravatta col nodo perfetto e perfettibile, la giacca, e infine sistemo la pochette;
un tocco uno, leggerissimo di X di CliveChristian.
spengo le luci.
prendo le chiavi e vado.
c’e’ sempre un’aria strana, una sensazione inspiegabile che mi accompagna:
sono attimi in cui molto velocemente riavvolgo il nastro e provo emozioni a cavallo tra la libidine, la paura, e la convinzione di entrare nel mio ambiente naturale.
sono nel mio mondo:
i bicchieri di Carlo Benvenuto, e la moquette che sembra toccarmi e raffreddare l’animo.
che ci sia un caldo torrido o un freddo polare io vesto il mio abito, le mie scarpe, la mia cravatta e sono in pace con me stesso.
inizia il Servizio:
una doppia pelle fatta di occhiate, sguardi e gesti veloci, sempre piu’ veloci.
ci capiamo al volo noi Camerieri e in un attimo sappiamo come riemergere da un mare di guai che annegherebbe chiunque.
e’ la nostra vita, e non vorremmo fare altro.
bagarre.
ordine assoluto in un casino senza precedenti che si ripete ogni volta.
e’ il nostro caos calmo, fatto da gente svelta, brillante, sorridente e puntuale.
ecco, se le sensazioni sono queste al ritorno dalle ferie, e se quel sadico godimento che ci spinge a desiderare di tornare in pista e’ sempre vivo, allora continueremo a ripetere come certosini quei gesti che tracciano i contorni di chi fa del Servire una vera e propria scelta di vita.
basso profilo e altssime prestazioni