il mio piatto del cuore!

muta e cambia, cresce o peggiora: ognuno ha il palato che si merita.

be, non e’ proprio cosi che va la storia, ma per certo ci vuole tempo, perseveranza e passione.

da un 3 stelle alla trattoria di provincia, dal bar alla salumeria di quartiere, dalla pizzeria al macellaio, potrei andare avanti un bel po’!

il gourmet o il gourmande che si rispetti macina chilometri per un piatto o per un boccone; storicizzare una pietanza e’ affare assai complesso, talvolta non bastano due generazioni.

una volta ho pianificato alle spalle di mia moglie e di una bimba, che oggi e’ quasi una donna di nome Alexa, una domenica all’acquario di Genova: sveglia incomprensibile per le due vittime puntata alle 6:30, arrivo al porto di Genova e visita per vedere pinguini e pesci di ogni specie, e poi dritto a Recco per mangiare la focaccia di Manuelina (chissa’ se e’ ancora cosi buona).

oggi, parlo per me, anch’io sono disposto a fare chilometri per mangiare il tonnarello cacio e pepe di Roscioli come solo Nabil sa fare. un piatto “perfetto” (?), senza sbavature ed eccessi, fatto di storia, materia prima, una mano felice, sensibilita’ e tanto cuore: scioglievole e morbido, sapido e piccante, digeribile e irresistibile.

non credo ci siano misteri o segreti, ma e’ di Nabil il mio piatto del cuore da qualche anno a questa parte.

l’Italia e’ in preda a temperature da record in un caldo agostano tremendo, ed io non vedo l’ora di perdermi, una forchettata dopo l’altra, per godere ancora una volta col tonnarello del mio cuore!